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Aspetto un bambino...
Doveri e Diritti - Doveri e diritti dei Genitori

Una mattina di fine maggio scorso, a casa eravamo a pranzo e mia moglie: vi devo dire una cosa sconvolgente: “Una mia alunna aspetta un bambino; l’ho vista molto strana allora ho cercato di parlarle in disparte, era troppo strana, guardandola negli occhi le ho detto :“sei incinta” e lei abbracciandomi mi ha rivelato il suo segreto “ si aspetto un bambino””.

Nei giorni successivi tutti, soprattutto i miei due figli più grandi ( 24 e 21 anni) abbiamo continuato ad interessarci della vicenda: la ragazza voleva tenere il bambino, la sua famiglia era disponibile a darle tutto l’aiuto qualora avesse deciso di tenerlo e a farsi carico completamente per tutte le necessità del piccolo, il ragazzo-padre invece era contrario perché non se la sentiva di informare la sua famiglia, pensava che erano troppo giovani, erano entrambi studenti. Poi l’anno scolastico è terminato e non abbiamo avuto più notizie. La cosa bella di tutta la vicenda è stata quella di constatare, da un lato il forte dialogo di mia moglie con i suoi alunni, dall’altro la serenità con cui in casa abbiamo parlato e ci siamo confrontati sul problema, dall’altro e per primo la serena accettazione delle sue responsabilità della giovane madre e la grande comprensione e affetto della di lei famiglia verso la figlia che aveva sbagliato e soprattutto verso la nuova Vita.

 

A proposito, mia moglie insegnava in un secondo scientifico: l’alunna ha sedici anni.

 

Tantissime considerazioni abbiamo fatto in famiglia e tantissime altre mi hanno attraversato la mente sull’accoglienza alla vita comunque nascente, sulla maggiore facilità di rapporti e sui comportamenti molto più camerateschi oggi esistente fra i giovani, sulla loro formazione, sul costume che si è “ evoluto “, sulla moda, sul senso di responsabilità, sulla “normalizzazione” dei rapporti sessuali, sulle statistiche che danno non più come un valore la verginità che si perderebbe secondo le stesse in età scuola media primi anni superiori nel 50-60% dei casi, sul rifiuto di una famiglia della stessa classe di mia moglie di mandare la figlia al solito viaggio di istruzione perché quella è “l’occasione in cui le ragazze perdono la verginità”, ecc.. Tra i tanti pensieri mi sono ricordato che qualcosa in argomento avevo letto tanti anni fa su un libretto che era un “classico” per i Rover e che spesso avevo rispolverato durante il mio servizio attivo preso le unità o nelle direzioni di gruppo. Parlo del terzo “ scoglio” di cui B.P. tratta nella “ Strada verso il Successo”. L’ ho riletto e come ben potete immaginare ne ho riscontrato la straordinaria attualità sostanziale pur con uno stile che risente ovviamente del secolo trascorso e considerando che nel frattempo abbiamo vissuto, tra gli altri sconvolgimenti del pensiero e del costume, la cosiddetta rivoluzione sessuale. Quel processo, sostenuto e motivato da un insieme di concezioni culturali, che ha determinato, a partire dagli anni cinquanta, un cambiamento delle concezioni e dei comportamenti in materia di sessualità. Gli effetti di questo fenomeno hanno portato una trasformazione radicale nelle famiglie, nei rapporti interpersonali e nella società. Non si tratta solo di fatti, di atteggiamenti, ma anche di modi di pensare, di esprimersi, ormai talmente radicati nella vita delle persone e nella pubblica opinione, che il giudizio su certi comportamenti, molto diffusi e reputati socialmente accettabili è spesso difficile: dalla convivenza sessuale prima del matrimonio, ai rapporti extraconiugali, alle unioni gai, al bisessualismo ecc. L’attenzione morbosa che viene rivolta al corpo umano , in particolare a quello femminile, proposto-imposto come mezzo di seduzione, come strumento di pubblicità. A ciò si accompagna la convinzione, ormai molto radicata, di origine radicale (non è un gioco di parole) che sia giusto, anzi doveroso soddisfare gli istinti sessuali assurti a bisogni primari; il considerare il divorzio ed i rapporti extra-matrimoniali e/o omosessuali la norma di vita.

In questo quadro è sintomatico quanto si riscontra nella normalità delle persone e delle famiglie: l’attività sessuale dissociata dalla coniugalità e dalla funzione procreatrice e, spesso anche dall’amore, dall’amore, il ricorso abituale alla contraccezione, l’educazione sessuale, soprattutto nelle scuole, ridotta alla sola informazione su come evitare le conseguenza dei comportamenti a rischio, trasmissione di malattie e gravidanze indesiderato.

Di fronte al numero crescente di adolescenti che hanno rapporti sessuali anticipati, scuola e società non ritengono di proporre alcuna modifica di comportamento, non cercano di orientare la sessualità verso un progetto di vita. Nelle scuole, in genere lo sforzo pedagogico è finalizzato a diffondere il messaggio: “usa il profilattico per i rapporti sessuali, soprattutto se con persone sconosciute”. Gli interventi degli esperti ASL sono rivolti nemmeno a istruire sulla biologia sessuale ma prevalentemente sull’uso degli interventi contraccettivi e abortivi, senza un minimo di formazione dei giovani a una gestione responsabile fra i sessi.

In questa situazione cosa potremmo fare noi adulti scout che uniamo la funzione genitoriale a quella educatrice e come tali ci occupiamo e preoccupiamo della vita dei giovani e dei nostri figli. Proprio in quanto scout dobbiamo avere la capacità e la forza di andare contro corrente, di manifestare la non condivisione nei riguardi delle mode vigenti, del così fan tutti. In situazioni di questo genere dobbiamo proporci come uomini di frontiera come uno che va avanti per indicare la strada da seguire, trovando il modo per aiutare adolescenti e giovani a riscoprire il senso del vero amore.

Quel senso di responsabilità e di cavalleria che deve informare il comportamento del ragazzo nei confronti della donna in generale e delle ragazze in particolare nel periodo dei “ primi amori”. E allora: torniamo a ciò che ciò dice B.P.:

Quel consiglio a ricordare che “ chiunque ella sia, è la sorella di qualcun altro” a ricordarsi di lui e comportarsi con lei “ come vorresti che egli si comportasse con tua sorella” ecc.. e così ancora :” Il sesso è universale in tutte le forme di vita…nell’uomo, negli animali più bassi, uccelli, pesci, rettili. Esiste anche nel mondo vegetale o nelle forme più primitive di esseri viventi. Non vi è nessun peccato nel sesso. Il peccato nasce dall’abuso del sesso…….Ricordati che l’ideale a cui un uomo deve aspirare è si essere puro come la ragazza che deve sposare. Se a questo proposito esistesse una eguaglianza fra i sessi, si sarebbe compiuto un gran passo verso un atteggiamento più salutare (profezia) … ognuno di voi può fare qualcosa per migliorare la situazione. Il sesso è spesso considerato con malizia e oggetto di scherzi osceni , mentre in realtà non vi è nulla di risibile in esso. Come abbiamo visto fa parte di tutte le cose viventi ed è questione di farne il giusto uso”.

Giusto uso.

Certamente il metodo scout, correttamente inteso ed applicato, è la migliore risposta per aiutare il ragazzo/a a far uso giusto del proprio sesso. E’ che oggi esso è immiserito e banalizzato. Il crescendo delle stimolazioni sessuali provenienti dalla società dei consumi incoraggia atteggiamenti irresponsabili da parte dei giovani e immiseriti al riguardo riducendo la vita sessuale alla mera genitalità. Separare l’aspetto genitale ed erotico dall’amore creativo significa ridurre la sessualità a livello animale. Ma una tale visione e i comportamenti conseguenti non sono accettabili. Non si può separare il sesso e la sessualità dall’amore, tale unità deve essere intesa, proposta e vissuta in quadro relazionale e pedagogico complessivo che riguardi l’intera persona del giovane e del meno giovane considerando la dimensione sessuale come parte integrante della persona umana nel quadro della crescita integrale della persona che perseguiamo innanzi tutto con la testimonianza personale dei capi-educatori e dalla loro capacità di dare risposte coerenti e di proporre un modello coerente nel quale la sessualità non sia ridotta ad istinto e a momento di soddisfazione di bisogni come oggi vorrebbe l’indirizzo libertario del diritto al piacere, alla soddisfazione di un bisogno che diventa dovere di soddisfazione. A fronte di ciò penso che dovremmo fare uno sforzo per riproporre con maggior convinzione e forza il senso della castità riscoprendolo su basi più solide e positive e di conseguenza convincenti che non in passato ove era più spesso intesa come un peso e quindi quasi eroico chi riusciva a praticarla. Anche in questo ci aiuta il senso dell’avventura e della gioia, porre la castità in senso di gioiosa conquista che colma di felicità e non di rinuncia sofferta e passiva. Aiutare i giovane a scoprirsi ed accettarsi nella loro autenticità temporale applicando nella sua completezza il metodo scout anche nei momenti di intereducazione ( bisognerebbe forse riprendere il discorso e cominciare intanto a rileggersi i documenti associativi a riguardo: (per i capi più giovani) Dossier Intereducazione (Quaderni n.5) e Il problema dell’Inter-educazione (Azimuth n.11) e favorisce l’acquisizione responsabile e consapevole della propria sessualità e aiuta al Giusto Uso di cui parlava B.P.

Un ultima cosa e un consiglio che può aiutare a dare una dimensione positiva e felice della sessualità che è molto buona (Gn. 1,31) : perché non ci leggiamo di tanto in tanto e non ne facciamo partecipi i nostri ragazzi il Cantico dei Cantici : Mi baci coi baci della sua bocca/si, più soavi del vino sono i tuoi amori,/soavi per fragranza sono i tuoi profumi,/profumo olezzante è il tuo nome,/per questo di te si innamorano le ragazze./Attirami a te,corriamo!/il re mi introduca nella sua alcova/ per gioire e fa festa con te,/per assaporare i tuoi amori più del vino./a ragione di te ci si innamora./…../ Come sei incantevole mia amata,/come sei incantevole/…. che è l’inno più bello che sia mai stato scritto sulla sessualità e sull’amore e non l’ ha scritto nessuno dei fautori del sesso libero e subito.

 

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